Il libro esplora la tematica del fiore e dei giardini nella narrativa europea, e della letteratura (post-)coloniale. In particolare seleziona passi descrittivi sui giardini, e i nomi delle piante descritte nella letteratura (post)coloniale anglofona (australiana, neozelandese, ed americana). Il paesaggio dei nuovi mondi evidenziano un lessico complesso, nelle loro dinamiche con le lingue di contatto, che determinano un basso livello di traducibilità. Infatti, la nomenclatura botanica se da un lato evidenzia una specificità descrittiva e narrativa che rafforza la lingua e l’identità della narrativa nazionale dei paesi di lingua inglese, dall’altro lato ha la conseguenza di rendere tali testi ‘difficili’ tra tradurre per mancanza di familiarità con quei fiori e piante, e con quel paesaggio, da un punto di vista ‘culturale’. Molti autori di lingua inglese sono una sfida per il traduttore, e spesso la lessicografia botanica monolingue e multilingue è inadeguata per costrizioni lessicali e per vuoti di equivalenti. Il livello interpretativo è anche arduo, per la presenza di polisemia, di sillessi, e di allonimi. Riguardo all’Italia, se all’origine della scienza botanica vanta illustri botanici che danno il nome alle piante coloniali, non avendo possedimenti e conquiste coloniali nel nuovo mondo come altri paesi europei, dall’emisfero australe all’area caraibica o nel sub-continente indiano, la trasposizione e l’equivalenza è ardua (v. Foster, Lawrence, Frame, White, Lindsay, tra gli altri). Inoltre gli studi sulla traduzione e sulla letteratura coloniale ancora non sono affermati.
Lo studio si sviluppa alcuni interventi a conferenze (Masiola, “Where have all the flowers gone?”, Secundas Jornadas Nacionales de Historia de Traducción, Universidad de Léon, 1990), riprende l’analisi componenziale di fitonimi di Eugene Nida. Per la cultura del fiore, un riconoscimento è dovuto sempre alle intuizioni di Jack Goody (La cultura del fiore). Un ricordo va anche alla pionieristica tesi di laurea di Saulo Bianco sulla Traduzione floreale del lontano 1986.