Quest’opera si configura come un utile strumento di ricerca nella letteratura comparata e di sfruttamento didattico per italianisti e anglisti e per chi è interessato agli studi sulla traduzione in rapporto alle descrizioni verbali e visuali. Solleva il velo su tematiche traduttive legate alla lingua inglese come “Perché gli inglesi non hanno capito a fondo Botticelli?” oppure ci si chiede se i giardini del Gattopardo, dei libri di Umberto Eco hanno gli stessi fiori e profumi una volta trapiantati in altra lingua. Oppure se i traduttori maschili siano meno sensibili a tradurre paesaggi floreali. E infine ci si chiede perché se traduco “Apriti Sesamo” con ”Apriti arachide”…quella porta non potrà mai aprirsi.
Recensione Arnaudo, Marco. Annali D'Italianistica, vol. 23, 2005, pp. 243–244.
JSTOR https://www.jstor.org/stable/24009639